L’identità funzionale psiche-corpo

Da quanto esposto fino ad ora, (leggi i post su “introduzione al pensiero di Wilhelm Reich”, “l’energia”, “la pulsazione”) risulta quindi evidente che per Reich i processi psichici e quelli corporei sono una unità integrata e hanno la stessa identica funzione difensiva. E questo è un altro caposaldo del pensiero reichianol’identità funzionale psiche-corpo. Vale a dire che i processi emozionali e quelli corporei sono strettamente interconnessi e hanno la stessa funzione, essendo uno lo specchio dell’altro.

Se un bambino vive in un ambiente repressivo che lo costringe a reprimere il pianto (livello psichico-emozionale), egli sottoporrà i muscoli della gola a una contrazione continua (livello fisico-muscolare) che nel tempo diventerà cronica, generando un blocco energetico (livello energetico). Potrebbe diventare un adulto duro, distaccato e poco empatico, che non esprime le proprie emozioni (livello comportamentale e caratteriale).

Alla fine quindi il corpo è il mezzo, lo strumento che abbiamo per esprimere e manifestare le nostre emozioni. Ad esempio, quando muovo una mano per dare una carezza o uno schiaffo, la mano si muove perché “dietro” quel movimento c’è una intenzione, una emozione di tenerezza o di rabbia. Se trattengo dentro di me la tenerezza e non la esprimo, non sentirò nemmeno il desiderio di fare una carezza e la mia mano non si muoverà.

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