Tutto il tempo della gravidanza, fin dal concepimento, è un periodo di grandi e continue trasformazioni, che investono la donna e il suo compagno/a a livello corporeo, emozionale e relazionale.

È il tempo della costruzione e dell’attesa e attraverso il parto, in poche ore, tutto si trasforma nuovamente: la donna passa dal percepire il bambino dentro di sé (che non è simbiosi) alla dualità. Il bambino tanto desiderato non è più dentro di lei, è nato, è reale, ha un suo corpo, suoi bisogni, sue emozioni. E magari non è come lei se l’era immaginato, come forse le emozioni che prova non sono esattamente quelle che si aspettava.

primi giorni e settimane dopo il parto sono proprio i più delicati: la madre e il bambino hanno bisogno di amore, cure e attenzioni e, in alcune particolari circostanze, si possono manifestare le prime difficoltà nella relazione tra loro.

Queste difficoltà, che possono essere più o meno importanti, sono il risultato del grande cambiamento fisico ed emozionale che il parto comporta e sono fisiologichenaturali, ma non vanno sottovalutate, perché se non sono accolte bene, comprese profondamente e sostenute adeguatamente possono generare situazioni più serie fino alla depressione post-partum.

Nella depressione post-partum, la donna attraversa un momento di crisi, che può anche essere abbastanza lungo se non si interviene tempestivamente, in cui può vivere il bambino come qualcosa di estraneo, sentirsi emotivamente poco coinvolta, molto triste e malinconica, progressivamente sempre più stanca e senza energie, dormire e mangiare poco e male, non avere voglia di occuparsi del bambino sentendo che lei stessa ha bisogno di attenzioni e di affetto, di qualcuno che si prenda cura di lei e iniziare a sentirsi una “cattiva madre”.

Nel momento in cui questa condizione si struttura, la relazione tra madre e bambino faticherà a costruirsi, l’attaccamento reciproco sarà più lungo e difficile, il bambino sarà sempre più “richiedente” e la madre si sentirà sempre più “inadempiente”, frustrata e incapace di assumere la sua funzione biologica. E anche la relazione con il suo compagno/a sarà coinvolta in questa spirale di crisi e di difficoltà.

In questi casi, è molto importante rivolgersi a un professionista non appena si manifestano i primi problemi. Non aspettare! Prima ti prendi cura di te, del tuo compagno/a, del tuo bambino, della tua famiglia, prima potrete tutti ritrovare gioia e serenità!