Molti probabilmente si chiedono cosa c’entri il corpo con la psicoterapia perché, influenzati dai media, siamo abituati a conoscere e immaginare la psicoterapia come un processo che ci coinvolge esclusivamente a livello cognitivo. Ma non è solo così. Già Freud infatti aveva intuito lo stretto legame che intercorre tra il corpo e le emozioni, tra il corpo e i processi psicologici di una persona.
È esperienza comune il sentire come il proprio corpo sia costantemente attraversato da correnti emozionali che generano delle sensazioni fisiche, al punto da riuscire a “localizzare” la singola emozione, da essere in grado di sapere con precisione in quale punto del corpo sentiamo la gioia, la tristezza, la rabbia, nel preciso momento in cui le proviamo. Perché le emozioni sono anche degli stati fisiologici oltre che psichici.
Il groppo in gola, la morsa allo stomaco, il cuore che batte all’impazzata, la sudorazione che aumenta, il respiro corto e affannoso, una sensazione di benessere e apertura diffusi: ciascuno di noi li ha provati e sa che sono le manifestazioni corporee di alcune emozioni, la loro espressione a livello fisico. E in questo modo il nostro corpo ci avverte di quello che ci sta succedendo!
Wilhelm Reich (allievo di Freud) aveva scoperto che tutte le emozioni, amore, rabbia, gioia, tristezza, ecc., “sono flussi di energia biologica presente nel corpo. Quando sentiamo qualcosa, qualcosa nel nostro corpo si muove. Quando siamo felici, l’energia si espande verso il mondo, quando abbiamo paura, l’energia si ritira dentro di noi. Quando la paura permane, il flusso di energia si blocca e si blocca il nostro sentire”.